Notizie dall’Italia e dal mondo 24/11/09
Sommario delle notizie:
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AIDS: GB, verso annullamento divieto a gay di donare il sangue
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AIDS: Russia aumenta fondi lotta AIDS ma si oppone a metadone
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AIDS: Ecco un perchè circoncisione protegge maschi da HIV
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GB: per consulente governo, LSD e Ecstasy meno nocive di Alcool
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USA: AIDS, Obama toglie divieto ingresso paese a portatori HIV
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TERAPIA GENICA: virus HIV “navetta” per geni salva 2 bimbi
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AIDS: fallimento vaccino Merck forse causato da virus vettore
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PRIVACY: Garante, anonimato per dipendenti sieropositivi
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AIDS: Gallo, sulla strada giusta per vaccino preventivo
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AIDS: Congresso; in Italia più casi, ma meno decessi
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AIDS: Rezza (ISS), contagi stabili, 150mila HIV-positivi
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SESSO: malattie infettive, a Milano +25% giovani colpiti
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AIDS: ONU, nuove infezioni in declino
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AIDS: GB, verso annullamento divieto a gay di donare il sangue
(ANSA) – LONDRA, 27 OTT – Il governo britannico ha annunciato che sta valutando la possibilità di annullare, entro il prossimo anno, il divieto di lunga data che proibisce ai cittadini maschi, omosessuali e bisessuali, di donare il proprio sangue. Il provvedimento era stato preso dal sistema sanitario britannico al fine di ridurre il rischio di contrarre infezioni e virus come l’Hiv. Una decisione alla quale si sono sempre opposti i movimenti per i diritti civili della comunità omosessuale britannica.Oggi una commissione speciale, la Advisory Committee on the Safety of Blood, Tissues and Organs (Sabto), si riunirà per discutere la delicata questione e valutare i pro e i contro di un eventuale annullamento del divieto. Al momento, per legge, non possono donare il sangue uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini, anche nel caso in cui la relazione sia avvenuta molti anni addietro e il donatore sia risultato negativo al test dell’Huv. Lo stesso vale per le donne che hanno avuto rapporti con uomini omosessuali o bisessuali. Per gli attivisti gay si tratta di un divieto inutile, anche perché accettare donazioni da individui omosessuali sani e non a rischio farebbe aumentare notevolmente le scorte di sangue disponibili. Alcune nazioni come Italia, Spagna, Giappone, Australia e Nuova Zelanda hanno recentemente permesso ai cittadini gay maschi di donare il proprio sangue.
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AIDS: Russia aumenta fondi lotta AIDS ma si oppone a metadone
(ANSA) – MOSCA, 28 OTT – Il governo russo aumenterà i fondi per finanziare la lotta all’Aids (nel 2011-2012 19 miliardi di rubli, pari a 43 milioni di euro) ma si rifiuta di inserire tra i programmi di prevenzione il metadone, farmaco che secondo gli esperti internazionali riduce i rischi di contagio e aiuta i sieropositivi a vivere una vita più dignitosa. E’ quanto è emerso nel corso della terza conferenza sull’Aids dei paesi dell’Europa dell’est e dell’Asia centrale, iniziata oggi a Mosca e alla quale partecipano oltre 2500 delegati provenienti da 50 paesi, tra medici, giuristi e portatori del virus dell’Hiv.
“Nel 2010 il governo federale porterà da 8,8 a 13,4 miliardi di rubli (29 milioni di euro) gli stanziamenti per la prevenzione dell’Aids, cifra che raggiungerà i 19 miliardi nel biennio successivo”, ha detto Larisa Shoigu, capo della commissione per la sanità alla Duma. Oltre a ciò, “circa 68 mila malati hanno ottenuto quest’anno dallo Stato i farmaci antiretrovirali di base e nel 2010 gli aiuti interesseranno 107 mila persone”, ha promesso Ghennadi Onishenko, capo dei servizi sanitari russi. Un dato importante se si pensa che il 90% dei malati non ha la possibilità di acquistare tali medicine, ancora troppo costose. Secondo le stime ufficiali russe, nel paese ci sono 500 mila sieropositivi, dato confermato anche da Onishenko, ma lontano dalle cifre rese note dalle Nazioni Unite, che parlano di circa un milione di infetti.
Nonostante una tale diffusione del virus, la Russia rifiuta ancora di utilizzare il metadone, impiegato nel resto del mondo nella lotta all’Aids e nei programmi di disintossicazione come sostituto dell’eroina. “Siamo contrari”, ha detto Onishenko, ricordando che nel paese il farmaco è illegale. Alla conferenza ha parlato anche il direttore esecutivo dei programmi Onu per la lotta all’Aids, Michelle Sidibe, che ha elogiato il presidente Dmitri Medvedev e il premier Vladimir Putin per il sostegno dato alle organizzazioni coinvolte nella lotta contro l’Hiv, aumentando i finanziamenti di 30 volte dal 2006 ad oggi. -
AIDS: Ecco un perchè circoncisione protegge maschi da HIV
(ANSA) – ROMA, 29 OTT – Ecco forse un motivo per cui la circoncisione protegge i maschi dall’Hiv: riduce la superficie del prepuzio. Infatti maggiore è la grandezza del prepuzio maggiore risulta il rischio di infezione. Lo rivela uno studio su quasi mille uomini pubblicato sulla rivista AIDS da Godfrey Kigozi della Johns Hopkins University di Baltimora.
Numerosi lavori hanno dimostrato finora che la circoncisione, pratica di rimozione del prepuzio, riduce il rischio di infettarsi con l’Hiv, ma finora i motivi non sono stati del tutto chiariti. Il team di Kigozi ha esaminato la superficie del prepuzio del campione, inizialmente tutti Hiv-negativi cioé sani, prima della circoncisione. Riosservati dopo un certo periodo di tempo, é emerso che coloro che avevano contratto l’Aids avevano in media il prepuzio di superficie maggiore. E’ possibile che il prepuzio sia sede di cellule dendritiche, cellule del sistema immunitario che fanno da apripista al virus dell’Aids, e che dunque maggiore è la sua superficie più si moltiplica il rischio infezione, conclude Kigozi. -
GB: per consulente governo, LSD e Ecstasy meno nocive di Alcool
(ANSA) – LONDRA, 29 OTT – Alcool e tabacco sono più pericolosi per la salute di cannabis, Lsd ed ecstasy. Lo afferma uno studio del principale consulente del governo britannico per gli stupefacenti, riportato oggi dal Times.
Il professore David Nutt dell’Università di Bristol, presidente del comitato che svolge il ruolo di consulente governativo in materia di droghe, ha pubblicato oggi la sua ricerca “Estimating Drug Harms-A Risky Business?” per il centro crimine e giustizia del Kings College di Londra. Nella ricerca, il professore presenta una classificazione delle venti sostanze ” socialmente più pericolose” in cui alcolici e tabacco figurano rispettivamente al quinto e al nono posto. Nella graduatoria, l’alcool è preceduto solo da cocaina, eroina, barbiturici e metadone, e anche il tabacco risulta più pericoloso di cannabis, Lsd ed Ecstasy.
Nel rapporto, Nutt attacca anche la decisione presa dall’ex ministro dell’Interno Jaqui Smith, che ha riclassificato la cannabis come una droga di ‘categoria B’: secondo i suoi studi, l’esposizione dei consumatori di cannabis alle malattie psichiche è proporzionalmente minore rispetto alle probabilità dei consumatori di sigarette di essere affetti da un tumore ai polmoni.
Nutt è stato poi costretto a dimettersi, le sue affermazioni hanno provocato diverse polemiche, e il ministro dell’Interno Alan Johnson gli ha chiesto di lasciare il suo posto, affermando di non avere più “la sua fiducia”. -
USA: AIDS, Obama toglie divieto ingresso paese a portatori HIV
(ANSA) – WASHINGTON, 30 OTT – Il territorio degli Stati Uniti da lunedì non sarà più vietata per coloro che hanno contratto il virus dell’Hiv. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato oggi un provvedimento che rimuove un divieto vecchio di oltre vent’anni. “A causa di una decisione fondata più sulla paura che non sui fatti, sono 22 anni che negli Stati Uniti è in vigore il divieto di entrare sul nostro territorio per coloro che sono stati portatori del virus dell’Aids”, ha commentato Obama, firmando il Ryan White Hiv/Aids Treatment Act, un provvedimento che riguarda il programma di prevenzione, trattamento e sensibilizzazione dei pazienti da Hiv. “Siamo stati alla guida del mondo quando ci fu da contribuire a contenere la diffusione dell’Aids. Tuttavia siamo uno degli ultimi Paesi che ancora vietano l’ingresso a coloro che hanno l’Hiv”. “La mia amministrazione – ha aggiunto – pubblicherà lunedì prossimo l’ultimo regolamento, che sopprimerà il divieto d’ingresso e che avrà effetto subito dopo l’anno nuovo”.
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TERAPIA GENICA: virus HIV “navetta” per geni salva 2 bimbi
(ANSA) – ROMA, 5 NOV – Per la prima volta al mondo il virus Hiv responsabile dell’Aids, disarmato e trasformato in navetta per trasportare geni sani nell’organismo, è stato utilizzato con successo nella terapia genica su due bambini di 7 anni. Entrambi erano colpiti da una grave malattia ereditaria del cervello, l’adrenoleucodistrofia, la stessa protagonista della vicenda dell'”olio di Lorenzo”. L’intervento, descritto questa settimana su Science, è stato condotto due anni fa in Francia, nell’ospedale pediatrico Necker di Parigi, ed e frutto della collaborazione tra Francia, Stati Uniti e Germania coordinate da Patrick Aubourg, dell’ università Paris-Descartes. Ma è una storia che parla anche italiano perché proprio in Italia nel 1996 , il gruppo di Luigi Naldini, oggi direttore dell’Istituto Telethon per la Terapia Genica (Tiget) presso l’Istituto San Raffaele di Milano, aveva dimostrato la possibilità di trasformare il virus Hiv in un veicolo per trasferire geni sani nelle cellule. Proprio questo è stato fatto nei due bambini con l’adrenoleucodistrofia, una malattia causata da un difetto del gene che controlla la produzione della mielina, il materiale ricco di lipidi che si comporta come un nastro isolante dei neuroni, facilitando la trasmissione dei segnali. Senza la mielina le fibre nervose non funzionano e i difetti si accumulano, fino a provocare disabilità fisica e mentale. La malattia colpisce i bambini fra 6 e 8 anni e spesso ne provoca la morte prima dell’adolescenza. Finora l’unica arma contro questa malattia era il trapianto di midollo, che rallenta la progressione ma con rischi e difficoltà. Nei due bambini curati con la terapia genica basata sul virus Hiv, per i quali non c’erano donatori compatibili, la malattia è stata rallentata in modo confrontabile a quanto avviene con il trapianto di midollo.
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AIDS: fallimento vaccino Merck forse causato da virus vettore
(ANSA) – ROMA, 16 NOV – E’ forse il virus vettore il colpevole del mancato funzionamento di molti vaccini tra cui quello dell’Aids ‘STEP’, le cui sperimentazioni cliniche sono state interrotte perché aumentava il rischio di infezione di Hiv nei volontari arruolati nei trial. I ricercatori dell’Imperial College di Londra, King’s College e Royal Holloway e Università di Londra si sono accorti che il sistema per somministrare il vaccino, cioé il vettore virale usato che è un comune adenovirus (un virus del raffreddore), distoglie il sistema immunitario dell’individuo vaccinato dal vaccino stesso e lo induce ad attaccare il virus vettore. Questa reazione immunitaria sbagliata contro il vettore del vaccino, spiegano i ricercatori sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze ‘PNAS’, concentra le cellule immunitarie CD4 T (proprio quelle che l’Hiv usa per iniziare l’infezione) in sedi dell’organismo quali le mucose, di fatto facilitando l’ingresso dell’Hiv nell’organismo. Lo studio STEP, che stava valutando il vaccino anti-HIV della Merck, è stato interrotto perché alcuni volontari erano risultati più suscettibili all’infezione da Hiv. Secondo i ricercatori londinesi la chiave di questo busillis sta nel vettore del vaccino, ovvero nel virus (innocuo di per sé) usato per veicolare nel corpo dei volontari gli antigeni del virus Hiv. Gli esperti si sono accorti che i volontari che venivano messi a rischio dal vaccino avevano avuto in precedenza un’infezione da un adenovirus molto simile a quello usato come vettore del vaccino. Secondo gli esperti, quindi, il loro sistema immunitario era allertato contro il vettore del vaccino, per cui quando questo é stato somministrato si è scatenata una reazione immunitaria contro il vettore virale, l’adenovirus stesso. Questa reazione immunitaria potrebbe di fatto aver aiutato l’Hiv ad entrare nel loro corpo in quanto essa ha indotto i linfociti T CD4 a localizzarsi e concentrarsi nelle mucose, per esempio quelle vaginali. Ciò avrebbe quindi aperto la strada all’Hiv che trova nelle cellule C4 una corsia preferenziale di ingresso.
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PRIVACY: Garante, anonimato per dipendenti sieropositivi
(ANSA) – ROMA, 17 NOV – ‘Idoneo’ o ‘non idoneo’ al servizio: sono le sole informazioni che possono comparire sui certificati medici legali che attestano l’idoneità al servizio di un lavoratore. Nessun riferimento a patologie sofferte è consentito e dunque ai dipendenti sieropositivi deve essere assicurata garanzia assoluta di anonimato. Questi principi sono stati ribaditi dal Garante per la privacy che, con un provvedimento di cui è stato relatore Mauro Paissan, ha ritenuto fondato il reclamo di un dipendente del ministero della Difesa. All’amministrazione è stato vietato far circolare al suo interno informazioni sulla salute del lavoratore, specie quelle relative all’Hiv. Il dipendente – spiega la Newsletter del Garante – si era rivolto all’Autorità contestando le modalità con cui i suoi dati personali erano circolati all’interno del ministero. Nome del dipendente e diagnosi, erano infatti presenti nel verbale della visita collegiale trasmesso dalla commissione medica all’Ispettorato di sanità della marina militare. E anche la copia del verbale inviata all’ufficio del personale con la diagnosi ‘sbarrata e omessa’, consentiva, seppur indirettamente, di risalire all’infezione Hiv, essendo l’unica patologia per la quale è prevista la ‘cancellazione’ dai verbali di accertamento medico. Il Garante, oltre a inibire l’uso dei dati del dipendente, ha ordinato al ministero di conformare alla normativa sulla riservatezza la circolazione dei dati sanitari al suo interno. D’ora in poi il ministero dovrà utilizzare un attestato che riporti il solo giudizio medico legale senza diagnosi, anziché il verbale integrale della visita collegiale. Da modificare anche il modello di informativa: i lavoratori dovranno essere chiaramente informati dell’obbligatorietà o meno di fornire dati sulla propria salute e delle relative conseguenze nell’ambito degli accertamenti medico-legali ai fini dell’idoneità al servizio.
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AIDS: Gallo, sulla strada giusta per vaccino preventivo
(ANSA) – VENEZIA, 18 NOV – Sta dando risultati incoraggianti il “candidato vaccino” in sperimentazione per prevenire l’Aids. Lo ha affermato il prof. Robert Gallo, co-scopritore del virus Hiv, precisando che però “ancora non si può dire quando sarà possibile la diffusione del vero farmaco”. Il limite del “candidato vaccino”, ha spiegato Gallo intervenendo al 23/o congresso “Aids e sindromi correlate” inaugurato oggi a Mestre (Venezia), è di garantire un’attivazione anticorpale solo temporanea: servono, quindi, ulteriori studi e sperimentazioni per arrivare a produrre un vaccino di prevenzione che mantenga nel tempo la sua efficacia. Finora gli esiti di sperimentazione hanno dimostrato un’efficacia preventiva del farmaco del 30%:”Dimostrazione – ha sottolineato Gallo – che siamo sulla strada giusta per arrivarci”.
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AIDS: Congresso; in Italia più casi, ma meno decessi
(ANSA) – ROMA, 17 NOV – “Da più di 10 anni il trend delle nuove infezioni in Italia è stabile attorno ai 3.500-4.000 l’anno”. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità, durante la conferenza stampa di presentazione del XXIII Congresso nazionale dell’Anlaids (a Venezia, da domani al 20), traccia il background epidemiologico dell’infezione da Hiv/Aids. Un trend “che non sembra modificato nell’ultimo anno”. Le persone sieropositive “sono stimate a 140-150 mila, con un aumento del 40% rispetto a quattro anni fa”. Aumento dovuto a quello che Rezza chiama “effetto cumulo: le nuove infezioni non calano, e aumenta la sopravvivenza”.
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AIDS: Rezza (ISS), contagi stabili, 150mila HIV-positivi
(ANSA) – VENEZIA, 18 NOV – Più casi, ma meno decessi per Aids: è in lieve aumento in Italia il numero dei casi annui di positività all’Hiv, ma è drasticamente diminuita la probabilità di morire. “In Italia vi sono 4 mila nuovi casi ogni anno e il totale degli Hiv positivi è di 140mila – ha riferito il prof.Enzo Raise, direttore di Malattie infettive degli ospedali di Venezia al 23/o congresso nazionale su Aids e sindromi correlate in corso a Mestre -. In Veneto nel 2008 i nuovi casi sono stati 348, mentre l’anno precedente si erano fermati a 320. Oggi la probabilità di morire di una persona infetta è inferiore all’1%, mentre nel ’96 era del 98%, e questo mostra quanto e’ stato veloce il processo della scienza”. Ma il 70% dei pazienti non è cosciente della propria infezione, ha spiegato Raise, e arriva alle cure ancora molto in ritardo. “Non riusciamo ad incidere sulle dinamiche della trasmissione dell’infezione – ha sottolineato – ed è questo che ci preoccupa molto”. Il 70% degli uomini e il 71% delle donne contrae l’infezione per via sessuale in un’età media che per i maschi è di 36 anni e di 34 per le femmine; il 31% delle nuove infezioni colpisce stranieri prevalentemente di nazionalità nigeriana (72%), seguiti da quelli di nazionalità ghanese. “La prima causa di morte nei pazienti con Hiv è il tumore – ha spiegato il prof.Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di Oncologia medica dell’Istituto nazionale tumori di Aviano – e ciò è dovuto non solo all’invecchiamento, grazie ai trattamenti farmacologici, della popolazione con questa patologia, ma anche alla contemporanea presenza di virus oncogeni e di uno stile di vita che li predispone allo sviluppo dei tumori”.
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SESSO: malattie infettive, a Milano +25% giovani colpiti
(ANSA) – MILANO, 21 NOV – A Milano sono aumentati del 25% negli ultimi 3 anni i giovani con malattie a trasmissione sessuale che si sono rivolti al Centro dedicato a questi problemi del Policlinico di Milano. Il Centro Malattie a trasmissione sessuale del Policlinico, spiega la stessa struttura, è un buon indicatore delle infezioni sessualmente trasmesse dell’area centrale e periferica di Milano. “Vediamo praticamente un nuovo caso di sifilide ogni giorno ¿ spiega Marco Cusini, responsabile del Centro – e le proiezioni dopo i primi 6 mesi del 2009 per i condilomi ci dicono che i nuovi casi sono raddoppiati dal 2006. In lieve aumento anche i nuovi casi di Hiv, 10% in più del previsto rispetto al 2008 e 25% rispetto al 2006”. Nonostante sia cresciuto il numero di giovani che arriva al Centro, ad allarmare gli esperti è comunque lo scarso afflusso rispetto l’atteso: “Nonostante i numeri dimostrino che alcune malattie sessualmente trasmesse siano in crescita nella fascia dei 15-25 anni, i giovani non vedono di buon occhio esami e controlli medici – prosegue Cusini -. Forse potrebbe essere dovuto alla paura per l’anonimato, o più in generale alla scarsa informazione sulle modalità di accesso e sui servizi offerti. E’ quindi necessario affrontare il problema dell’informazione e di conseguenza della prevenzione in tema di salute sessuale, utilizzando i mezzi e i linguaggi propri dell’età giovanile”. Solo nel 2009 gli accessi dei giovani tra i 15 e i 25 anni al Centro del Policlinico sono stati poco più di 1.000 su un totale di oltre 13.000, il 7,6% circa, di cui solo 136 di pazienti con età inferiore ai 20 anni. Le infezioni riscontrate sono in maggioranza condilomi (8,2%) e di sifilide latente (3,8%), seguiti da gonorrea (1,5%), Hiv (1,1%), microplasmi (0,9%), herpes genitale e clamidia. “Dodici nuove infezioni da Hiv nei giovani sono un dato rilevante – spiega Cusini – tenendo conto che 1.016 sono gli accessi, non i pazienti, e che quindi la prevalenza è a spanne attorno al 2%. Altrettanto significativi i dati sulla sifilide, anche perché i casi classificati come sifilide ignorata (18) sono molto probabilmente casi di sifilide recente, cioé di recente acquisizione ed elevata contagiosità”. Al Centro l’85% dei pazienti, sia adulti che giovani, è di origine italiana. Gli stranieri per la maggior parte sono del Sud America (4,6%), dell’Est Europa (3,7%), e africani (3,7%). Seguono gli orientali, australiani e neozelandesi e, infine, nord americani. “Tutti i dati nazionali e internazionali – conclude Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo, segretario del Tavolo tecnico per le infezioni sessualmente trasmissibili del Comune di Milano – confermano una diminuzione dell’efficacia delle campagne per l’educazione sessuale nei giovani, e in particolare quelle dirette alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e delle gravidanze indesiderate”.
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AIDS: ONU, nuove infezioni in declino
(ANSA) – GINEVRA, 24 NOV – Dall’inizio dell’epidemia di Aids, quasi 60 milioni di persone sono state infettate dal virus Hiv e 25 milioni sono decedute per cause legate all’Hiv, ma le nuove infezioni sono in declino e sono scese del 17% nel corso degli ultimi otto anni. Secondo le ultime stime rese note oggi a Ginevra dall’Onu nel 2008 sono state registrate 2,7 milioni di nuove infezioni e 2 milioni di decessi legati all’Aids.