Notizie dall’Italia e dal mondo 30/06/09

Sommario delle notizie:

  • PRESERVATIVI: In licei Roma arriveranno distributori automatici

  • PRESERVATIVI: sondaggio comitato promotore: c’è ignoranza, alcuni usano “domopack”

  • PRESERVATIVI: Sesso: esperto, preservativo fai da te, pericoloso ed inefficace

  • PRESERVATIVI: Sesso: Andrologi, preservativo unica arma contro malattie

  • CRONACA: al via spot e concorso per sensibilizzare giovani

  • CRONACA: India; AIDS; agenzia organizza nozze, tra sieropositivi

  • CRONACA: Pamoja Mtanii: un videogioco contro l’HIV

  • PRESERVATIVI: Scuola, educazione sessuale; in Europa si fa, Italia dietro

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  • PRESERVATIVI: In licei Roma arriveranno distributori automatici (di Paola Lo Mele)

    (ANSA) – ROMA, 18 GIU – Nei licei e negli istituti superiori di Roma e provincia arriveranno i distributori di preservativi. Lo prevede una mozione approvata oggi dal consiglio provinciale di Roma che impegna il presidente Nicola Zingaretti a sostenere, negli istituti che volessero avvalersene, l’installazione di distributori automatici di anti-concezionali. Il tutto nell’ambito di campagne di prevenzione contro l’Aids e di educazione sessuale promosse dall’amministrazione provinciale.
    Zingaretti ha invitato “tutti a leggere con attenzione il contenuto della mozione” esprimendo soddisfazione per il fatto che questa “iniziativa abbia ricevuto apprezzamento da esponenti di tutte le forze politiche”. La mozione, presentata dal coordinatore del gruppo federato della Sinistra Gianluca Peciola e sostenuta da una migliaio di firme raccolte dai giovani del Partito Democratico di Roma, ha aperto un dibattito nel mondo politico, nelle scuole e tra gli studenti.
    A favore si sono espressi, tra gli altri il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio e il responsabile Sanità del Pdl Cesare Cursi. Secondo Fazio, per contrastare l’Aids “tutti i mezzi sono utili”. “Credo che sia un’iniziativa positiva che vada vista nel contesto della prevenzione”, ha detto Cursi. Di avviso opposto l’assessore alla Scuola del Comune di Roma Laura Marsilio (Pdl): “I distributori di preservativi nelle scuole – ha osservato – rischiano di dare un messaggio sbagliato e di non raggiungere l’obiettivo”.
    Sul fronte scolastico, i presidi sono divisi. Scettico il presidente della sezione romana dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Mario Rusconi, secondo cui “i problemi della scuola sono ben altri. Le macchinette dei preservativi, contro cui non ho nulla in contrario stanno bene fuori dagli istituti scolastici”. Una sponda favorevole è venuta invece da Cosimo Guarini, dirigente scolastico di uno storico liceo classico della Capitale, il Mamiani, secondo cui “anche quello rappresenta un momento educativo e gli studenti devono confrontarsi con questa realtà”.
    E se soddisfatti si sono dette le associazioni romane per i diritti degli omosessuali, Arcigay e Circolo Mario Mieli, una bocciatura è invece venuta dalla presidente del Movimento italiano genitori (Moige) Maria Rita Munizi che ha definito la proposta “a dire poco superficiale. I preservativi sono già facilmente accessibili sia nelle farmacie che nei distributori automatici attivi 24 ore”.
    Sulla stessa linea la rappresentante del movimento degli studenti di Azione Cattolica Saretta Marotta: “Il provvedimento può essere di aiuto per evitare che molti ragazzi, per l’imbarazzo di andare in farmacia non si muniscono di preservativo, ma così non si risolve il problema”.
    Diversi pareri anche tra gli stessi rappresentanti degli studenti, destinatari dei preservativi. Se l’Unione degli studenti, vicina al centrosinistra, ha parlato dell’ingresso degli anticoncezionali nelle scuole come di un “passo importante” rilanciando sulla “gratuità dei profilattici per i giovani dai 16 ai 30 anni”, Azione Studentesca, vicina al centrodestra, ha bollato il provvedimento come ‘uno specchietto per allodole”.

  • PRESERVATIVI: sondaggio comitato promotore: c’è ignoranza, alcuni usano “domopack” (di Paola Lo Mele)

    (ANSA) – ROMA, 19 GIU – All’indomani dell’approvazione della mozione che prevede l’introduzione delle “macchinette dei preservativi” nelle scuole di Roma e provincia da parte del Consiglio provinciale, il coordinatore del gruppo federato della Sinistra e primo firmatario del documento, Gianluca Peciola ha lanciato un appello alle scuole a “segnalare al più presto la loro disponibilità. “Già a settembre – ha spiegato – andremo nelle scuole a spiegare gli obiettivi della mozione, la possibilità di inserire nei piani formativi interventi di sensibilizzazione rivolti ai ragazzi, insieme a quella di istallare i distributori automatici di preservativi. E’ necessario alzare l’attenzione sulle malattie sessualmente trasmissibili, prima fra tutte l’Aids”.
    Ma oggi il Vaticano ha fortemente criticato l’iniziativa della Provincia di Roma: il Vicario del Papa per Roma, cardinale Agostino Vallini, ha espresso “viva preoccupazione” perché così si vuole “banalizzare i temi dell’affettività e della sessualità”.
    I promotori della mozione non ci stanno alle critiche, sottolineando che la loro iniziativa punta all’educazione e alla prevenzione, e hanno diffuso i risultati di un’indagine condotta tra un migliaio di studenti dei licei romani che evidenzia come sia ancora tanta l’ignoranza sui metodi contraccettivi e sulle modalità di prevenzione: ragazzi che al posto dei preservativi usano il domopack “perché ugualmente trasparente”, altri che pensano di proteggersi dall’Hiv con la pillola anticoncezionale, altri ancora non usano affatto il condom perché “poco da uomo”.
    “La raccolta delle firme – racconta Giovanni Russo (Sinistra e Libertà) – è stata l’occasione anche per testare il rapporto di molti studenti con la sessualità e la prevenzione. Sono troppi coloro che, pur essendo molto interessati al sesso (circa l’80% degli intervistati ha dichiarato di praticarlo), si dimostrano completamente disinformati”. Ma spesso, tra i ragazzi, la disinformazione sui sistemi di contraccezione e i metodi “creativi” per proteggersi dalle malattie si accompagna alla vergogna di andare a comprare i condom in farmacia. “Molti, soprattutto i più giovani – prosegue Russo – ci hanno detto di non fare uso di profilattici perché si vergognano a comprarli in farmacia o nei distributori all’aperto, spesso posizionati in posti troppo ‘scoperti'”. L’idea lanciata dal comitato è di inserire all’interno dei distributori nelle scuole anche innovativi preservativi per donne. “Si chiamano femidom – spiegano – e in Italia sono ancora difficilmente reperibili, sono molto simili ai profilattici per uomo ma adattabili alle parti intime delle ragazze”.
    Favorevole all’ingresso dei profilattici nelle scuole la Rete degli studenti medi della provincia di Roma che ha commentato: “I dati parlano di un aumento degli aborti nelle ragazze minori di 20 anni e un aumento esponenziale della trasmissione di malattie veneree tra i giovani adolescenti, soprattutto nelle zone periferiche e al sud. Serve avviare dei percorsi seri di educazione alla sessualità superando gli steccati ideologici che negli ultimi anni hanno ingessato la questione”.

  • PRESERVATIVI: Sesso: esperto, preservativo fai da te, pericoloso ed inefficace

    (ANSA) – ROMA, 19 GIU – “Questa ricerca è l’ennesima fotografia della grande disinformazione tra i ragazzi in tema di sesso”. Lo ha dichiarato la professoressa Alessandra Grazziottin, direttrice del Centro di Ginecologia San Raffaele di Resnati di Milano, in riferimento alle dichiarazioni di alcuni studenti che, nel corso di un’indagine a Roma, hanno riferito di usare la pellicola trasparente per cibi al posto del preservativo “perché ugualmente trasparente”.
    Il metodo del “preservativo fai da te” è pericoloso “innanzitutto per la sua inefficacia in fatto di contraccezione. Si può lacerare perché è costituito di un materiale più sottile e non tridimensionale come quello in lattice del profilattico. Facilita il passaggio di microrganismi (virus e batteri) e quindi la trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili”.
    “Una disinformazione – continua la ginecologa – confermata dal fatto che le ragazze tra i 14 e i 20 anni consumano più del 55% delle pillole del giorno dopo e da fenomeni come l’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili tra gli adolescenti”. Tra le altre cause citate dalla dottoressa, “la frattura tra erotismo e innamoramento” e “l’uso di alcol e droga, che diminuisce la capacità di controllo”. Gli strumenti per contrastare l’ignoranza in tema di sesso tra i giovani e indurli ad assumersi le responsabilità nei confronti della propria salute sono “un’educazione sessuale e sentimentale che parta dalla famiglia, poi nelle scuole (perché non è sufficiente l’installazione dei distributori di preservativi, anche se io sono favorevole) e infine da parte di tutti quegli adulti, ad esempio gli sportivi, che sono a contatto con i giovani”

  • PRESERVATIVI: Sesso: Andrologi, preservativo unica arma contro malattie

    (ANSA) – CATANIA, 11 GIU – “In Italia le Malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento” e “la responsabilità principale è da attribuire al non utilizzo del preservativo, l’unico strumento con il quale è possibile fare prevenzione”. Lo affermano gli esperti che partecipano a Catania al XXV congresso nazionale della Società italiana di andrologia (Sia).
    A sottolineare la criticità della situazione è uno studio realizzato a Genova e Roma, su una popolazione di 1.872 maschi e 482 donne per verificare in che percentuale viene utilizzato il profilattico e in quale fascia di età. Dalla ricerca è emerso che il 45,4% dei maschi ed il 17,5%% delle donne aveva avuto rapporti occasionali e di questi oltre il 18,4% dei soggetti (20% donne e 18% uomini) non aveva utilizzato il preservativo.
    Da un’analisi più dettagliata per fasce d’età è emerso che quasi un uomo su 3 tra i 31 ed i 45 anni aveva avuto rapporti sessuali occasionali senza l’uso del preservativo (31,4% di questa fascia di età) rispetto al 18,5% dei soggetti tra i 46 ed i 55 anni ed il 13% tra i 56 ed i 65 anni.
    Tra i giovani nella fascia di età tra i 18 ed i 30 anni, il 72% dei maschi e l’80% delle femmine aveva preteso l’utilizzo del profilattico nei rapporti occasionali. Infine, il 18% degli uomini ed il 2% delle donne che avevano avuto rapporti senza alcuna protezione hanno riferito infezioni da Chlamydia, Gonorrea, Candidosi, Papilloma Virus e AIDS.
    “L’educazione all’utilizzo del preservativo potrebbe partire dalla aziende produttrici di farmaci contro la disfunzione erettile – osserva Aldo Franco De Rose, andrologo della Sia – e un suggerimento potrebbe essere quello di regalare un profilattico per ogni compressa di farmaco venduta”.

  • CRONACA: al via spot e concorso per sensibilizzare giovani

    (ANSA) – ROMA, 17 GIU – Uno spot video interpretato da un ricco cast di attori e diretto da Giorgio Pasotti e un concorso rivolto ai giovani tra i 16 e i 26 anni che saranno chiamati a realizzare uno spot video e uno audio. Sono queste le due iniziative promosse dal Network Italiano Persone Sieropositive (Nps), e patrocinate dai ministeri della Gioventù e delle Pari opportunità, per sensibilizzare i giovani e prevenire l’Aids e le altre malattie sessualmente trasmissibili, illustrate in occasione della presentazione del rapporto del centro operativo AntiAIDS (Coa) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
    Lo spot diretto da Pasotti, e interpretato, tra gli altri, da Martina Stella, Claudia Paondolfi, Pietro Taricone e dal pugile Vincenzo Cantatore, e che racconta una notte brava in una discoteca romana, sarà trasmesso da All Music e Deejay Tv dal 21 giugno. Anche se il vice-ministro alla Salute Ferruccio Fazio, intervenendo alla presentazione, ha annunciato “che chiederà alla Presidenza del Consiglio di estendere la trasmissione anche agli altri media”.
    Il concorso, invece, che fa parte della II edizione di HivVideo, darà la possibilità ai ragazzi tra 16 e 26 anni di realizzare un video di massimo 1 minuto o uno spot radio della durata massima di 40 secondi e caricarlo direttamente sul sito www.hivideo.it I 25 spot più votati dagli utenti della rete e i 5 selezionati da Nps saranno premiati il 29 novembre, in occasione della giornata Mondiale di lotta all’Aids, in una cerimonia che si svolgerà a Milano.
    “Rafforzare la prevenzione primaria attraverso campagne di comunicazione e promuovere comportamenti sessuali sicuri – ha spiegato Rosaria Iardino, presidente del Network Italiano Persone Sieropositive – rappresenta l’unica arma contro l’Aids. In questo senso i giovani devono essere nostri alleati”.

  • CRONACA: India; AIDS; agenzia organizza nozze, tra sieropositivi

    (ANSA) – NEW DELHI, 18 GIU – Due ragazzi del Gujarat, nel nord ovest dell’India, si sono incontrati ad una festa organizzata apposta, si sono piaciuti e si sono sposati. Nulla di strano se non fosse che i neo sposi sono entrambi portatori di HIV/AIDS. Come loro, tanti altri sono riusciti a trovare l’anima gemella nonostante lo status di emarginati che si trovano a vivere per la loro malattia, in un paese che non accetta così facilmente i diversi.
    Il matrimonio è avvenuto grazie all’intermediazione di una agenzia matrimoniale specializzata nel trovare l’anima gemella ai malati di AIDS.
    Sono oltre 5,7 milioni i malati di Aids in India, secondo le stime dell’ONU. Il numero pone il paese di Gandhi al primo posto nella classifica dei contagiati. Ed anche se per il governo di Delhi sono ‘solo’ 2,5 milioni, pongono comunque un problema sociale molto forte.
    In un paese in cui i matrimoni vengono combinati tra appartenenti alla stessa religione, casta, gruppo etnico, status sociale, per coloro che sono emarginati dalla società, malati ma anche vedove, trovare l’anima gemella è una impresa ardua. E così negli ultimi anni sono sorte agenzie specializzate e i giornali, nell’inserto della domenica riservato agli annunci matrimoniali, hanno inserito annunci per malati di AIDS e vedovi. L’associazione “HIV+ Find a Life Partner”, che ha organizzato la festa in Gujarat e gestisce l’agenzia matrimoniale, in quattro anni è riuscita a far sposare 300 coppie di malati di AIDS. Ma le richieste sono tante: oltre 1.000 gli uomini che si sono rivolti, meno di cento le donne. Questo si spiega con il fatto che raramente le donne dichiarano la propria malattia, perché in questo caso vengono automaticamente prese per prostitute. In realtà spesso sono vedove. Contagiate dai loro mariti.

  • CRONACA: Pamoja Mtanii: un videogioco contro l’HIV

    Da multiplayer.it – 29 giugno 2009. Warner Bros Interactive, in collaborazione con l’U.S. President’s Emergency Plan for AIDS Relief (PEPFAR) ha sviluppato un videogioco studiato in modo da trasmettere una serie di messaggi ai giovani abitanti dell’Africa orientale per prevenire il virus dell’HIV. Pamoja Mtaani, un’espressione Swahili che significa più o meno “Insieme nel bosco”, è stato creato dal team Virtual Heroes, e si tratta di un gioco d’azione da fruire in multiplayer via LAN, che unisce “un gameplay tradizionale a una serie di messaggi volti a far comprendere l’esigenza di cambiare alcuni atteggiamenti sbagliati riducendo in questo modo il rischio di contagio”. Il videogioco è stato premiato con il Core Competence Business Excellence Award, e può essere giocato in specifiche location per giovani situate in Kenya, a Nairobi, anch’esse parte integrante di questa nuova iniziativa per prevenire l’HIV in Africa. Maggiori informazioni sul sito ufficiale Warner Bros.

  • PRESERVATIVI: Scuola, educazione sessuale; in Europa si fa, Italia dietro

    (ANSA) – ROMA, 30 GIU – L’educazione sessuale in altri paesi viene insegnata regolarmente nelle scuole: in Germania fa parte dei programmi scolastici sin dal 1970, in Portogallo dal ’90, in Francia, dove gli istituti sono tenuti a impartire 30-40 ore e dove e’ prevista la distribuzione di profilattici (a studenti di terza media e prima superiore) dal 1973, in Svezia addirittura dal 1956, mentre in Inghilterra, che ha una delle percentuali più alte di ragazze-madre d’Europa, si è pensato di introdurla fin dalle elementari. Mentre in Spagna e negli Usa non è obbligatoria ma facoltativa e in Giappone è obbligatoria a partire dai dieci-undici anni. Nel nostro paese, invece, dove la prima proposta di legge in merito risale al 1910, nessun tentativo è riuscito a accogliere consensi per il varo di una legge nazionale.
    “La scuola resta il campo più controverso anche se noi operatori siamo pronti”, spiega in proposito Emilio Arisi, componente del direttivo Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), secondo il quale “da una nostra indagine del 2007 risulta che è favorevole alla distribuzione diretta e controllata di contraccettivi, pillola e preservativi, alla presenza di un medico, il 67% degli intervistati”.
    Per Alessandra Graziottin, direttore della Ginecologia del S. Raffaele Resmati di Milano, tra gli attori chiave del processo educativo non va però tralasciata la famiglia: “servono corsi di sessualità anche per mamma e papà, infatti solo il 40 per cento delle madri delle ragazze nate dall’1985 parla di contraccezione con le figlie, appena il 47 per cento dei genitori considera il profilattico sicuro nei confronti delle malattie sessualmente trasmesse e il 52 per cento considera la pillola contraccettiva sicura, mentre usata bene lo è al 99,9%”.