Notizie dall’Italia e dal mondo 01/07/09
Sommario delle notizie:
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DROGA: Dipartimento, no a drug test nelle scuole
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DROGA: Giovanardi, drug test precoci possono ridurre danni
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DROGA: movimento genitori, si a test nelle scuole
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DROGA: Dipartimento, test a lavoratori sono deterrente
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DROGA test antidroga e alcol in discoteca e anticocaina per camionisti e piloti
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DROGA: SOS cannabis,altera DNA ed aumenta rischio cancro/ansa lo prova studio inglese; 11,2% italiani ne fa uso, primi in UE
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DROGA: dipartimento, avviati lavori per nuovo piano contrasto
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DROGA: rapporto ONU;sale consumo ecstasy, giù coca-oppio
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DROGA: Giovanardi,spot con campioni contro tossicodipendenze
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DROGA: UE; 7-8 mila morti all’anno, no guerra ai drogati
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DROGA: spinello quotidiano per 2,7% studenti delle superiori
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DROGA: meno morti per overdose, in un anno -14,7%
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DROGA: cala prezzo eroina e cocaina, sale cannabis e ecstasy
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DROGA: aumentare i minori in carcere, in un anno +38%
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DROGA:Giovanardi,vincolare almeno 1% spesa sanitaria regioni
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DROGA: Radicali, Giovanardi bocciato in proibizionismo
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DROGA: Dipartimento, no a drug test nelle scuole
(ANSA) – ROMA, 5 GIU – drug test nelle scuole? Meglio un approccio educativo. Così il Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio replica a chi si dice favorevole a introdurre questo tipo di esami negli istituti scolastici.
“Nel confermare la necessità di continuare l’approfondimento e il dibattito sui drug test e la valutazione critica se introdurli o no nelle scuole (esistendo molti dubbi a riguardo) – afferma Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento – il dibattito voluto dal sottosegretario Giovanardi nasce da una sua consapevolezza e prudenza, da noi condivisa, che i drug test nelle scuole sono sempre stati molti discussi nella loro reale efficacia relativamente a far diminuire il consumo di sostanze stupefacenti. Attualmente infatti le evidenze scientifiche non si mostrano favorevoli all’introduzione di questi presidi negli ambienti scolastici, e questo Dipartimento ne è pienamente consapevole, ma è comunque necessario dare una risposta ai genitori e agli insegnanti che abbiamo il sospetto di uso di droga da parte dei loro figli e di qualche studente”.
L’arma principale da utilizzare negli ambienti scolastici, secondo Serpelloni, “é sicuramente il supporto psicologico ed educativo”. Se è necessario fare un drug test, aggiunge, si potrà fare ricorso anche a questi presidi ma gestiti in ambiente professionale, riservato e sicuramente di tipo sanitario. “Allo stato attuale delle conoscenze – conclude – è più indicato quindi concentrare gli sforzi nell’ambiente scolastico nell’attivare interventi basati sullo sviluppo di abilità preventive, di comportamenti e stili di vita sani, demandando l’utilizzo di un eventuale drug test agli ambienti sanitari”.
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DROGA: Giovanardi, drug test precoci possono ridurre danni
(ANSA) – ROMA, 5 GIU – I drug test ai giovani costituiscono una forma di prevenzione precoce per ridurre i danni della droga, in quanto “danno la possibilità di individuare in anticipo le persone più vulnerabili e di fornire loro aiuto con tempestività”: è l’opinione del sottosegretario con delega alle politiche antidroga, Carlo Giovanardi. Il senatore ne ha parlato a margine di una sessione di lavoro sull’uso del drug test professionale nei programmi di prevenzione precoce, che si è svolta presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Sempre più spesso i media parlano di drug test a cui sottoporre i giovani – ha spiegato Giovanardi – ma, che si sia d’accordo o meno sul loro impiego come forma di prevenzione, resto dell’idea che solo esami professionali danno le necessarie garanzie e possono essere oggetto di discussione”. I test a cui si fa riferimento sono infatti eseguiti, in forma anonima e gratuita, nei servizi pubblici. Dal primo uso di droga all’accesso ai Sert, ha spiegato il capo del Dipartimento antidroga Giovanni Serpelloni, trascorrono in media 8 anni e questo provoca una serie di rischi. L’identificazione precoce, invece, “riduce i tempi di esposizione alle sostanze e a rischi correlati al loro impiego”.
“Naturalmente – ha concluso Giovanardi – bisogna lavorare affinché le famiglie ricevano un supporto psicologico e siano in grado di gestire anche un esito positivo del test, che deve rimanere uno strumento a cui ricorrere con il consenso esplicito e consapevole e liberamente formato dei figli e non come atto punitivo”.
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DROGA: movimento genitori, si a test nelle scuole
(ANSA) – ROMA, 5 GIU – La possibilità di introdurre i drug test nelle scuole, che rientra tra le ipotesi allo studio per intervenire precocemente nella prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti, è positiva per il Movimento Italiano Genitori (Moige).
I test, “eseguiti ovviamente da personale specializzato e con il consenso dei genitori”, sottolinea Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige e membro del Tavolo della consulta per le politiche anti-droga presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresenterebbero “un’azione concreta di controllo e prevenzione che l’istituzione scuola ha il diritto e il dovere di portare avanti”. “Il test effettuato nelle scuole – prosegue – permetterebbe anche di evitare le azioni ‘fai da te’ che molte famiglie mettono in atto, coltivando in questo modo una cultura del sospetto inaccettabile e pericolosa all’interno dei nuclei familiari stessi”.
“Auspichiamo, quindi – conclude Mizzi – un maggiore impegno delle istituzioni per riuscire a rendere la droga off-limits non solo nelle scuole, ma anche in tutti quei luoghi che rappresentano un punto di incontro e di socializzazione dei ragazzi, e la promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione verso genitori e figli”.
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DROGA: Dipartimento, test a lavoratori sono deterrente
(ANSA) – ROMA, 5 GIU – I drug test per alcune categorie di lavoratori “non sono forme di controllo discriminanti per il lavoratore, ma essenziali strumenti di prevenzione per chi svolge mansioni a rischio e potrebbe mettere a repentaglio la propria salute e l’incolumità di terze persone”. Lo ha detto il capo del Dipartimento politiche antidroga, Giovanni Serpelloni, intervenendo oggi all’Università Cattolica del Sacro Cuore a una tavola rotonda su prevenzione e contrasto delle dipendenze nei luoghi di lavoro.
“Ad oggi è necessario – ha aggiunto Serpelloni – individuare meglio le dimensioni del problema. Infatti da una valutazione effettuata sui dipendenti delle Ferrovie dello Stato, è risultata positiva all’uso di sostanze stupefacenti una quota di lavoratori molto bassa (0,4%)”. Ha poi sottolineato che “studi internazionali testimoniano che introducendo controlli si ha un abbattimento del 60% circa dei risultati positivi ai test, per l’effetto deterrente che il controllo stesso esercita”. Il drug test sul posto di lavoro, però, secondo il capo Dipartimento “non può e non deve essere per l’impresa l’unico strumento di prevenzione, ma deve essere integrato da un’azione informativa al lavoratore di quelli che sono i possibili rischi per la salute e per l’incolumità propria e altrui, anche in riferimento all’uso/abuso di alcolici nei luoghi di lavoro”. Il Dipartimento, ha concluso, ha attivato “un monitoraggio tecnico-scientifico e quantitativo, mantenendosi disponibile a valutare e apportare modifiche sul sistema del drug test in vigore”.
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DROGA: SOS cannabis,altera DNA ed aumenta rischio cancro/ansa lo prova studio inglese; 11,2% italiani ne fa uso, primi in UE
(ANSA) – ROMA, 17 GIU – Ora, affermano gli specialisti, la prova c’è: gli ‘spinelli’ sono pericolosi per la salute e potenzialmente cancerogeni. La dimostrazione arriva da uno studio dei ricercatori dell’Università di Leicester (Gran Bretagna), pubblicato sulla rivista Chemical Research in Toxicology.
Il fumo da cannabis, dimostra la ricerca, altera il DNA aumentando potenzialmente il rischio di sviluppare forme di cancro. Utilizzando infatti sofisticate indagini di laboratorio, come la cromotografia e la spettrometria di massa, i ricercatori hanno evidenziato “indicazioni chiare e convincenti” del fatto che il fumo di cannabis provoca alterazioni al DnA umano in condizioni sperimentali.
Lo studio lancia l’allarme, spiega uno dei coordinatori della ricerca, Rajinder Singh, a fronte di un sempre maggior numero soprattutto di giovani che fa uso di cannabis, più nota come marijuana o ganja, in forma di sigarette. E l’Italia, nella classifica del consumo di cannabis, detiene addirittura il record in Europa: è prima insieme alla Spagna, con l’11,2% della popolazione tra i 15 e i 64 anni che ne fa uso.
Con questo studio, arriva ora una delle prime prove, rilevano gli esperti, del danno che questa droga può provocare all’organismo, dal momento che finora i suoi effetti sul DnA non erano stati abbastanza studiati.
“Sono stati condotti molti studi sulla tossicità del fumo da tabacco – ha spiegato Singh – ed è noto che nel fumo di tabacco sono contenuti 4.000 elementi chimici dei quali 60 sono classificati come cancerogeni. Ma gli effetti della cannabis non erano stati finora studiati approfonditamente. Si è invece visto – ha spiegato – che il fumo di cannabis contiene il 50% in più di sostanze cancerogene, come il benzopirene, rispetto al fumo di tabacco”.
La capacità della cannabis di danneggiare il DNA umano, affermano quindi gli specialisti, “comporta significative implicazioni sulla salute, anche perché chi fuma marijuana tende ad inalare il fumo in maniera più profonda rispetto ai fumatori di tabacco e questo aumenta il danno a carico del sistema respiratorio”. Tanto che, avvertono, fumare 3-4 sigarette di marijuana (meglio noti come spinelli) al giorno, provoca lo stesso danno ai bronchi di quello determinato da 20 o più sigarette di tabacco fumate al giorno.
I risultati dello studio, concludono i ricercatori, “forniscono dunque evidenze circa il danno potenziale del fumo di cannabis sul DNA e del fatto che il consumo di sigarette di marijuana è pericoloso per la salute poiché potrebbe innescare lo sviluppo di tumori”.
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DROGA: Dipartimento, avviati lavori per nuovo piano contrasto
(ANSA) – ROMA, 19 GIU – Presto l’Italia avrà un nuovo piano nazionale antidroga. Si è svolto, infatti, oggi a Roma, presso la Presidenza del Consiglio, il primo degli incontri per iniziare l’analisi e la stesura del nuovo Piano, organizzato dal Capo del Dipartimento delle Politiche Antidroga, Giovanni Serpelloni, a cui sono intervenuti molti dei rappresentanti delle amministrazioni centrali dello Stato, delle Regioni e delle organizzazioni del privato sociale.
Cinque le aree d’interesse: la prevenzione, la cura, il reinserimento, il monitoraggio, la repressione. “L’originalità del Piano italiano – è detto in una nota – sta nella previsione di azioni trasversali per coordinare i diversi interventi e di prevedere due livelli di programmazione ed articolazione: quello centrale e quello regionale”.
Le Regioni infatti potranno successivamente articolare dei programmi regionali territorializzati in base ai loro specifici bisogni, creando così una reale azione concertata contro la diffusione della tossicodipendenza.
“In questo modo – ha spiegato Serpelloni – ci proponiamo anche di riuscire a valutare gli esiti delle iniziative per monitorarne costi e benefici e modernizzare la raccolta dei dati, soprattutto per quanto riguarda la cura ed il recupero di queste persone. Fondamentale sarà il coinvolgimento di tutti nelle varie azioni previste, ed è per questo che abbiamo invitato gli attori coinvolti a partecipare a questa complessa programmazione”.
“Il Dipartimento – prosegue Serpelloni – ha attivato un percorso condiviso fra le varie istituzioni, superando inutili burocratismi e dannosi ideologismi per mettere nero su bianco i problemi reali legati al mondo della tossicodipendenza e per focalizzare una strategia coordinata che usi lo stesso linguaggio e consenta più velocemente di raggiungere con efficacia gli obiettivi prefissati”.
Per questo il Dipartimento ha messo a punto una road map che vedrà il prossimo incontro fissato per l’8 luglio. Serpelloni conclude: “Non dobbiamo e non possiamo perdere tempo perché la droga non dà tregua e noi non daremo tregua alla droga”.
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DROGA: Rapporto ONU; sale consumo ecstasy, giù coca-oppio
(ANSA) – WASHINGTON, 24 GIU – Cala il mercato mondiale di cocaina, oppiacei e cannabis, mentre preoccupa il grosso aumento della produzione e del consumo di droghe sintetiche, soprattutto nei paesi economicamente più sviluppati.
E’ la tendenza che emerge dall’ultimo rapporto sulle sostanze stupefacenti del Unodc, l’agenzia delle Nazioni Unite sulle droghe e il crimine, presentato oggi a Washington dal direttore, Antonio Mario Costa, assieme a Gil Kerlikowske, direttore del dipartimento americano di controllo sulle tossicodipendenze.
Secondo i dati forniti dall’agenzia, le azioni di contrasto alle coltivazioni di queste sostanze, soprattutto in Afghanistan per l’oppio e in Colombia per la cocaina, stanno avendo successo. Anche se la cannabis resta la droga più diffusa, anche su questo fronte si sono raggiunti risultati importanti. In particolare, nei paesi dove questa droga è tradizionalmente radicata da anni, come il Nordamerica e l’Europa occidentale, il consumo è stabile o sta calando. Più grave invece l’imponente produzione e la massiccia diffusione delle droghe sintetiche, le anfetamine, le metanfetamine e l’ecstasy, il cui consumo continua a crescere.
All’interno del rapporto, Costa esamina l’opzione antiproibizionista, tuttavia ribadisce di essere nettamente contrario. Pur riconoscendo che la repressione del traffico della droga ha prodotto un flusso di denaro illecito di grandi proporzioni, tuttavia, per Costa, legalizzare le droghe sarebbe un “errore storico”. La criminalità organizzata, osserva, gestirebbe lo stesso un mercato illegale parallelo e non si avrebbero alcun vantaggio sul fronte della diffusione delle sostanze, in particolare quelle sintetiche tra i più giovani. Per contrastare questo fenomeno, piuttosto, propone Costa è necessario avviare una grande campagna di informazione sui gravissimi danni che queste droghe provocano.
“Tutti i paesi dovrebbero seguire il modello svedese, dove – spiega – grazie a ingenti investimenti s’è avviata una campagna di prevenzione e informazione nelle scuole medie e superiori. Ai ragazzi s’è trasmesso il messaggio fondamentale che l’assunzione di queste sostanze, anche in modo saltuario, procura danni gravissimi all’organismo. I dati ci dicono che questa campagna sta avendo effetto e in Svezia è calato il consumo”. Costa ribadisce di essere contro ogni forma di criminalizzazione del tossicodipendente: “Alla base dell’uso di droga c’è un disagio. Per questa ragione dalla dipendenza si esce con cure mediche e assistenza alla persona, non con il carcere”.
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DROGA: Giovanardi, spot con campioni contro tossicodipendenze
(ANSA) – ROMA, 25 GIU – Una serie di spot con i campioni di Milan, Inter e Juventus per dire “no” alla droga sarà trasmessa a partire da domani sulle reti televisive italiane. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla lotta alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, durante una conferenza stampa a Roma.
“Quando i giovani vedranno i loro idoli dire no alla droga – ha affermato Giovanardi – aderiranno al loro invito. Le droghe sono tutte uguali perché hanno effetti disastrosi per chi le consuma e distruggono la vita degli altri, come accade negli incidenti stradali”.
Alla vigilia della giornata mondiale contro la droga, Giovanardi ha anche presentato il volume “Cocaina e minori”, che contiene le linee d’indirizzo per le attività di prevenzione e identificazione precoce dell’uso di sostanze, che sarà diffuso – ha sottolineato il capo dipartimento antidroghe, Giovanni Serpelloni – tra medici pediatri ed educatori. “Se con questo comportamento – ha aggiunto Giovanardi – riusciremo a diminuire consumo, contrasteremo in maniera più efficace anche i trafficanti di droga. E’ una lotta tra il bene e il male, dobbiamo essere più bravi e capaci di loro”.
Tra i testimonial della campagna antidroga, anche Raul Bova: “Ai giovani – ha affermato – dobbiamo dire di combattere per i loro sogni e di non ucciderli con la droga”.
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DROGA: UE; 7-8 mila morti all’anno, no guerra ai drogati
(ANSA) – BRUXELLES, 26 GIU – Ogni anno in Europa la droga provoca da 7 a 8 mila morti e sono 12 milioni le persone che nell’Unione europea consumano o hanno consumato cocaina, mentre in media ogni ora un cittadino dell’Ue muore di overdose. I dati sono stati ricordati oggi dalla Commissione europea, in occasione del lancio di una nuova azione Ue d’informazione e di sensibilizzazione sul problema della tossicodipendenza.
“Bisogna convincere le famiglie a non stigmatizzare i giovani, ma ad aprire un dialogo, ad informarli sui rischi”, ha spiegato il vicepresidente dell’esecutivo Jacques Barrot che per la campagna ha coinvolto molteplici attori, da associazioni anti-droga a personaggi del mondo dello spettacolo ed attivisti nel sociale. Il vicepresidente ha puntato il dito soprattutto contro i trafficanti e l’offerta di droga. “Bisogna combattere la domanda, senza stigmatizzare gli utilizzatori”.
“La guerra ai drogati e non alla droga come viene fatta in alcuni Paesi è una guerra cattiva,stupida e controproducente”, ha spiegato Massimo Barra, vicepresidente della Croce rossa internazionale e già presidente nazionale della Croce rossa italiana. A suo avviso, “stigmatizzare uccide più di quanto non lo facciano le sostanze”. D’accordo con un proibizionismo, come lui stesso lo definisce “illuminato”, (“il maggior numero di morti si riscontra tra gli utilizzatori di droghe legali come l’alcol e il tabacco”), Barra ha fatto notare come mettere in carcere i consumatori di droga vuol dire farli uscire dalla cella criminali.
Secondo i dati resi noti ieri dall’Onu, il consumo di cannabis e cocaina tra i giovani è in diminuzione, mentre resta stabile l’uso di droghe sintetiche come le anfetamine o l’ecstasy.
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DROGA: spinello quotidiano per 2,7% studenti delle superiori
(ANSA) – ROMA, 30 GIU – Il 2,7% degli studenti delle scuole secondarie (15-19 anni) consuma hashish tutti i giorni, mentre lo 0,5% afferma di usare spesso cocaina e lo 0,3% eroina.
Quest’ultima però, sempre più spesso, invece che iniettata viene vaporizzata. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008, presentata oggi alla stampa. Il consumo di eroina, che è stata usata almeno una volta nella vita dal 2,1% degli studenti di questa fascia di età, risulta più o meno stabile rispetto al 2007. Aumentano le ragazze coinvolte dal fenomeno e prevale il consumo occasionale. Il 5,8% ha usato cocaina almeno una volta, con prevalenza di maschi e di consumo occasionale. Quanto alla cannabis, il 31,5% degli studenti l’ha usata almeno una volta, e se il maggior consumo si osserva tra gli studenti diciannovenni, l’uso precoce riguarda il 20% dei maschi di 16 anni. Il 4,7% ha usato stimolanti almeno una volta e lo 0,9% ne fa uso frequente, e un altro 4,7% ha usato allucinogeni almeno una volta e lo 0,5% ne fa uso frequente. Il trend mostra una diminuzione degli stimolanti e un aumento degli allucinogeni. Tra gli studenti, come nella popolazione generale, c’è una forte tendenza al policonsumo, e in particolare l’associazione di droga ad alcol e tabacco.
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DROGA: meno morti per overdose, in un anno -14,7%
(ANSA) – ROMA, 30 GIU – Si inverte la tendenza all’aumento delle morti per overdose: se nel 2007 i decessi erano stati 589, in rialzo del 6% rispetto all’anno precedente, nel 2008 sono stati 502, cioé il 14,7% in meno. E’ quanto si evince dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008, presentata oggi.
L’eroina continua a essere la prima sostanza responsabile delle morti per overdose, la seconda è la cocaina. Diversa l’età media delle vittime: per l’eroina è 35 anni, per la cocaina 32. Ma le morti per overdose da cocaina sono in aumento.
La tendenza dei decessi per overdose negli ultimi 10 anni vede un aumento al Centro-Sud e una diminuzione al Nord.
L’Umbria risulta essere la regione più critica, con un tasso medio di mortalità per droga tre volte superiore a quello nazionale. Per la prevenzione delle emergenze correlate alla droga e la riduzione dei decessi per overdose, sono stati spesi nel 2008 dalle Regioni e dalle Province autonome oltre 4 milioni di euro.
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DROGA: cala prezzo eroina e cocaina, sale cannabis e ecstasy
(ANSA) – ROMA, 30 GIU – Droghe sempre meno care e quindi più accessibili, ma non tutte: si conferma, anche nel 2008, la tendenza alla discesa dei prezzi massimi e minimi sia dell’eroina che della cocaina, mentre si stabilizzano quelli dell’LSD e si alzano i prezzi massimi dei cannabinoidi e il prezzo minimo per singola dose di ecstasy. E’ quanto si rileva dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008, presentata oggi a Palazzo Chigi, che lancia anche l’allarme sulla coltivazione al sud della “super skunk”. Dal 2002 al 2008, la media dei prezzi massimi e minimi è passata da 96 a poco più di 78 euro per grammo per la cocaina, da circa 64 a meno di 47 euro per l’eroina nera e da 84 a meno di 60 euro per quella bianca; una forte diminuzione della media dei prezzi si osserva per una singola pasticca di ecstasy, acquistabile a circa 24 euro nel 2006 e a meno di 19 nel 2008.
Nel 2008, infine, accanto a un forte aumento dell’offerta e di sequestri di droga, si è rafforzato il fenomeno delle coltivazioni autoctone nel Sud del Paese ed è emersa anche una nuova produzione italiana di “super skunk”, erba con un principio attivo del 15% più forte della cannabis classica e fino a oggi commercializzato solo nei coffee shop di Amsterdam.
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DROGA: aumentare i minori in carcere, in un anno +38%
(ANSA) – ROMA, 30 GIU – Le segnalazioni alle Prefetture per possesso di droga nel 2008 sono state 35.632, un dato che parrebbe in aumento rispetto a quanto riportato dalla Relazione al Parlamento dell’anno scorso (32.413), ma che è da verificare nel tempo a causa del ritardo di notifica nella segnalazione dei dati. Il 71% delle segnalazioni riguarda la cannabis (nel 2007 era il 73%). In aumento quelle per eroina (10,7%, 9% nel 2007), stabili le segnalazioni per cocaina ( 15,1%, 16% nel 2007).
L’età media delle persone segnalate è di 24 anni. Sul totale dei segnalati nel 2008, i minori di 18 anni sono stati 2.825, pari all’8,5%. Anche se le fasce giovanili non mostrano percentuali d’aumento consistenti, si conferma che si è notevolmente abbassata l’età del primo consumo di sostanze stupefacenti e che anche tra le persone segnalate si registra negli ultimi anni una maggiore incidenza di persone che spesso assumono stupefacenti in associazione con alcolici. Quanto alle sanzioni amministrative erogate – sempre per possesso di droga – sono state 13.823, in deciso aumento rispetto alle 11.220 del 2007. Gli arresti, invece, sono stati oltre 28.000.Infine, è ulteriormente cresciuto (+76%) il numero di controlli sulla guida sotto l’effetto di alcol o droga rispetto al 2007, anno in cui erano già raddoppiati. Ciò, sottolinea la Relazione, ha portato – come effetto deterrente – un forte calo della positività all’alcol (15% nel 2006, 6% nel 2007, 4% nel 2008) e alle droghe (1,4% nel 2006, 0,6% nel 2007, 0,3% nel 2008).
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DROGA:Giovanardi, vincolare almeno 1% spesa sanitaria regioni
(ANSA) – ROMA, 30 GIU – Il governo vuole introdurre una norma che vincoli l’1-1,5% della spesa sanitaria delle Regioni al rafforzamento dei Servizi pubblici per le tossicodipendenze (Sert). Lo ha reso noto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, presentando oggi la Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008. “Il problema oggi è che ci sono 20 idee, una per ogni regione. E quindi ci sono regioni che spendono di più e regioni che spendono di meno per la cura delle dipendenze” ha detto Giovanardi. Serve quindi una norma che “costringa” le regioni a spendere in questo settore. “Mi rendo conto che si tratta di una forzatura – ha aggiunto – ma mi sono impegnato per questo con gli operatori. Inseriremo questa norma in un provvedimento legislativo, sono sicuro che ci sarà l’accordo sia della maggioranza che dell’opposizione, ne ho già parlato con Livia Turco che si è detta d’accordo. Vedremo cosa diranno le Regioni e la Corte dei Conti”.
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DROGA: Radicali, Giovanardi bocciato in proibizionismo
(ANSA) – ROMA, 30 GIU – “L’alunno Giovanardi è bocciato sia in proibizionismo sia in legislazione sanitaria”: è la provocazione dei radicali Donatella Poretti e Giulio Manfredi, alla luce delle dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che oggi ha presentato la Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008.
“Giovanardi ha detto che in Italia sono in aumento i consumi di eroina, cocaina, cannabis, allucinogeni. Dopo simili affermazioni – affermano Poretti e Manfredi – una persona dotata della diligenza del buon padre di famiglia dovrebbe porsi un’unica domanda: a cosa servono le politiche proibizioniste? Giovanardi, naturalmente, non se l’è posta, altrimenti avrebbe dovuto dimettersi seduta stante”. A proposito delle disparità di trattamento esistenti fra regione e regione in materia di trattamento delle dipendenze, secondo i radicali il sottosegretario “se l’è cavata dicendo che ogni regione ha il monopolio dell’assistenza sanitaria” e nessuno “gli ha ricordato che esistono i Livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale é tenuto a fornire a tutti i cittadini, in tutta Italia”.